Il rumore dei tuoi passi di Valentina D'Urbano | Recensione


Buongiorno lettori!
Oggi vi voglio parlare de Il rumore dei miei passi di Valentina D'Urbano, edito dalla Longanesi Editore. Un libro meraviglioso, uno dei migliori letti, che mi ha scosso fin nel profondo.
Continuate a leggere per scoprire il mio parere!

Autrice: Valentina D'Urbano

Titolo: Il rumore dei tuoi passi

Serie: Il rumore dei tuoi passi #1

Genere: Young Adult

Casa editrice: Longanesi Editore

Prezzo ebook: 3,99€

Prezzo cartaceo: 10,00€

Trama: In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato "la Fortezza", Beatrice e Alfredo sono per tutti "i gemelli". I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un'amicizia ruvida come l'intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un'amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.


Recensione

Io lo odiavo, Alfredo.
E gli volevo bene, più di quanto avessi mai creduto.
Adesso lo so.

Leggere questo libro credo sia stata la cosa più difficile e, allo stesso tempo, più giusta che io abbia mai fatto. Se avessi fatto questa scelta in modo razionale, so già che avrei rimandato la lettura a data da destinarsi. Voi vi chiederete se non hai scelto tu di leggerlo allora com'è possibile?.Vi rispondo subito! No, non l'ho scelto io, è lui che ha scelto me e non sono serviti a niente tutti gli impegni e le altre cose che avessi già in programma, il pensiero andava lì. Credo ci sia una sola spiegazione, ogni libro ha il suo tempo, ogni libro sa quando è il momento giusto per farsi leggere.

Certe volte ti dimentichi le cose che hai vissuto. Le lasci da parte perché ti sembrano infantili, prive di senso, e allora le abbandoni lì a farsi seppellire. Le rimuovi, fino a che non succede qualcosa che te le fa ricordare. E allora cambia anche la visione della realtà. È come uno stagno. L’acqua è limpida e ferma. Però se butti un sasso vedi che comincia a rimescolarsi e si riempie di terriccio, diventa torbida. Quel terriccio che sporca l’acqua c’è sempre stato, è sempre stato lì immobile, solo che poi qualcuno ha deciso di riportarlo in superficie. Ma durerà poco, presto tutto tornerà ad acquietarsi.

Beatrice e Alfredo vengono chiamati i gemelli. Non sono fratelli eppure hanno lo stesso modo di camminare e comportarsi.
Questa storia è ambientata in Italia, in una città chiamata la Fortezza, negli anni '70 e '80 quindi ritroveremo una realtà totalmente diversa dalla nostra. Una realtà dove per portare il pane a casa ci si spaccava la schiena e per sopravvivere si facevano i sacrifici, quelli veri. Questa storia è quella di due ragazzi che vanno incontro ai problemi che la vita, crescendo, ci mette di fronte.

È spaventoso come ci si abitui alla morte di una persona. Sai che non la rivedrai. Non è che sia partita, non puoi nutrire nessuna speranza di rincontrarla per caso. Non ci sarà nessuna coincidenza di questo tipo. È una cosa tanto schifosa che ti viene voglia di urlare. E allora mi sono seduta per terra su quella polvere appiccicosa, ho appoggiato la fronte al muro e ho urlato. Ho urlato con quanta forza avevo in corpo, ho urlato fino quasi a strapparmi dalla gola le corde vocali, fino a sentire che mi laceravo dentro.

Che colpa hanno i figli se il padre si ubriaca e li massacra di botte? Questa è la sorte che capita ad Alfredo e ai suoi fratelli. La famiglia d'origine non si sceglie, è vero ma possiamo scegliere per noi, per la nostra vita e come reagire al dolore. C'è chi davanti una difficoltà combatte, c'è chi si arrende e si lascia trascinare come un corpo in balia del mare in strade da cui non si esce se non morti.

Lo so solo io quello che avevo dentro. Sai che ti stai perdendo i pezzi per strada, che qualcosa si è rotto e non puoi più riaggiustarlo. Sai che ti sta scivolando via dalle mani e non riesci a trattenerlo e vorresti che tutto tornasse come prima, e se proprio non si può fare, allora vorresti accontentarti, saresti disposta a tenertelo pure così com'è, te lo faresti andare bene lo stesso.

Vorrei raccontarvi più cose, starei ore a narrarvi la storia ma non mi sembra giusto nei vostri confronti. Questo libro va vissuto sulla pelle. Non bastano le spiegazioni per farvi sentire quello che è in grado di scatenare dentro.

Il rumore dei tuoi passi, il tuo odore che svanisce sul cuscino, la luce del giorno in cui mi hai lasciato sola.

Questa storia ha un'anima propria, è talmente forte, bella, intensa e distruttiva... E' la perfezione, non perché non abbia difetti, ma ne ha talmente tanti che si annullano diventando una storia perfettamente imperfetta. E' una di quelle storie che, quando le leggi, si insinuano nell'anima e non ne usciranno più. Vi lascio con una frase che nella vita ci servirà spesso per farci forza:

Ci saranno tante cose a cui dovrò abituarmi, e ce ne saranno altrettante di cui dovrò fare a meno.

 

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